La Cina e la sinistra
di Maurizio Fratta
di Maurizio Fratta
Pur non entrando nel merito della natura sociale (collettivistico-burocratica o
capitalistico-managenariale o non saprei cos'altro) dell'attuale regime cinese,
ciò che importa sottolineare, in seguito alla lettura del pezzo di Canfora
dedicato all'ultimo saggio di Domenico Losurdo, è che Canfora sembra riprendere
in pieno il paradigma della"rivoluzione tradita" per interpretare
l'evoluzione denghiana del Partito Comunista Cinese. L'intuizione
neobucharinista di Deng, che maturava già alla metà degli anni sessanta, non è
oggettivamente inquadrabile entro lo schemino astratto dell'abbandono della
prospettiva rivoluzionaria. Anzi, proprio alla luce di quello che i maoisti
cinesi, già nell'Urss stalianiana, leggevano rigettandolo come un nuovo
"zarismo rosso", nasce una nuova prospettiva alla quale
contibuiscono, oltre a Deng Xiaoping, Zhou Enlai e soprattutto Liu Shaoqi. Una
prospettiva che si radicalizza nella drammatica lotta di correnti degli anni
sessanta entro il Partito Comunista Cinese. La via di Deng, legittimata dai
vertici del partito, è senz'altro frutto della sconfitta strategica del
linbiaoismo e della "Banda dei Quattro". Definire in modo così netto
la Cina contemporanea come controrivoluzionaria significa sposare la concezione
accusata da Deng di sciovinismo reazionario e neomedievalismo, ossia quella di
Lin Biao e della Banda dei Quattro. Sono dunque questi, problemi aperti e
complessi, che non si possono risolvere con scomuniche e frasi nette ad effetto
in quanto lo stesso Mao ben difficilmente si può accomunare sulla medesima
linea di un Lin Biao, di una Rivoluzione Culturale presto rigettata dallo
stesso presidente cinese per i suoi castastrofici esiti e di una Jiang Qing.
Per quanto keynesismo, economia di mercato e neo-confucianesimo si possa
percepire nella Cina contemporanea, la prospettiva di cui questa si è dotata è
pienamente scaturita dalla vittoria di una ben precisa corrente radicata nella
tradizione del Partito Comunista Cinese.
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