lunedì 2 dicembre 2013

A Domenico Losurdo il Premio Sila '49 del 2013 per la sezione "Economia e Società"





Premio Sila ’49, edizione 2013 - Cosenza, sabato 7 dicembre



PREMIO SILA ‘49
I VINCITORI

Alessandro Perissinotto Le colpe dei padri (Piemme)
Premio Letteratura

Domenico Losurdo La lotta di classe. Una storia politica e filosofica (Laterza)
Premio Economia e Società

Lucy Riall La rivolta. Bronte 1860 (Laterza)
Premio Speciale Saggio in traduzione sul Mezzogiorno


Il Premio Sila, nato nel 1949 a Cosenza, e tornato da due anni sulla scena nazionale per promuovere la letteratura di impegno civile - sin dall’inizio si collocò nel vivo del dibattito tra correnti letterarie, scoprendo talenti e coinvolgendo nelle Giurie personalità come Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Luigi Russo, Leonida Répaci, Carlo Levi, Geno Pampaloni, Rosario Villari, Enzo Siciliano, Angelo Guglielmi -  annuncia i vincitori dell’edizione 2013.
Tre libri che riconfermano la vocazione del Premio a promuovere opere che alimentano lo spirito critico e una letteratura che racconta la realtà contemporanea e la complessità dell’attuale fase storica. La cerimonia di Premiazione si terrà sabato 7 dicembre alle ore 18.00 nel Ridotto del Teatro Rendano di Cosenza. Conduce la serata Michele Mirabella.
Il Premio Sila ‘49diretto da Gemma Cestari  e Luca Ardenti, è promosso dalla Fondazione Premio Sila, ed è diviso in due sezioni principali: la sezione Letteratura, la sezione Economia e Società. A esse si affiancano i Premi Speciali che la giuria assegna ad autori o opere fuori concorso che hanno un particolare rilievo nella vita culturale nazionale e internazionale. Il Premio collabora con la Libreria Ubik di Cosenza nella promozione della lettura e con la selezione di un comitato di lettori.

 I vincitori
Alessandro Perissinotto con Le colpe dei padri, edito da Piemme, vince il Premio Letteratura.
Il tema della rimozione – di ciò che la memoria non vuole o non sa accogliere – attraversa prepotentemente il romanzo: la rimozione che segna Guido Marchisio, costretto in qualche modo a segretare e sotterrare i primi anni della propria infanzia, e quella che riguarda quanto è accaduto nell’Italia degli anni settanta. Il meccanismo della rimozione – come ciascuno sa assai bene, a partire dalla propria esistenza – non è mai senza costi e Perissinotto ci mostra in che modo tali occultamenti, sia soggettivi che collettivi, tornino prepotentemente in scena a chiedere di saldare il conto”.

Domenico Losurdo con La lotta di classe. Una storia politica e filosofica, edito da Laterza, vince il Premio Economia e Società.
“Domenico Losurdo, con rigore filologico, storico e filosofico, ripercorre la storia contemporanea partendo dall’idea espressa nel Manifesto di forme diverse di lotta di classe. Non solo quella tra borghesia e proletariato, bensì anche delle nazioni oppresse dal vecchio e nuovo colonialismo e delle donne per l’emancipazione. Lotte di classe e nelle classi”.

Lucy Riall con La rivolta. Bronte 1860, edito da Laterza, vince il Premio Speciale Saggio in traduzione sul Mezzogiorno.
Sulla “strage di Bronte” il libro offre una prospettiva del tutto nuova. La Ducea di Bronte fu regalata dal Re di Napoli Ferdinando IV all’Ammiraglio Horace Nelson e ai suoi discendenti in segno di gratitudine per aver “salvato” il regno nel 1799, ed entrò da allora a far parte dell’Impero Britannico. Riall mostra come la presenza nel territorio di Bronte dell’”altro”, il ricco e arrogante straniero protetto dalla mitica potenza britannica, abbia condizionato la vita della comunità ottocentesca tanto dei contadini che dei notabili, come abbia influito sulla formazione delle alleanze, sul carattere della faziosità locale e sull’immaginario locale relativo alla nazione, alla rivolta e alla rivoluzione”.

La storia
La nuova avventura culturale del Premio Sila riparte nel luogo in cui tutto ebbe inizio: Cosenza. Qui, nella città di Telesio, definita da Piovene “l’Atene calabrese”, nel febbraio 1949, il Premio Sila nasceva dall’intuizione e dalla volontà dei suoi fondatori, Raffaele Cundari, Mauro Leporace e Giacomo Mancini, figure di primo piano della vita politica e culturale della città. A presiedere la Giuria della prima edizione fu chiamato il letterato calabrese Leonida Répaci, animatore del Premio Viareggio, che lavorò alla costruzione di una giuria di altissimo valore intellettuale, basti ricordare Carlo Levi, Concetto Marchesi, Corrado Alvaro, Luigi Russo. Sin dal suo esordio il Premio Sila ha prodotto eventi significativi come la storica conferenza di Giacomo De Benedetti su Alfieri e quella di Carlo Muscetta su Padula.
In un costante e intenso impegno culturale, nell’arco di molti decenni, il Sila ha coinvolto nelle sue Giurie varie personalità del mondo letterario, fra cui Giuseppe Ungaretti, Carlo Bo, Walter Pedullà, Geno Pampaloni, Angelo Guglielmi, Rosario Villari, Angelo Maria Ripellino, Enzo Siciliano, e ha contribuito alla scoperta di molti talenti. Fra i tanti della sua lunga storia ricordiamo Luigi Malerba, Rossana Ombres, Franco Cordelli, Franco Basaglia, Vincenzo Cerami, Giuseppe Pontiggia, Vittorio Sermonti, Ottiero Ottieri, Leonardo Sciascia, Mario Tobino, Giorgio Bocca, Ignazio Silone, Michele Prisco.
Erede di un passato di considerevole valore intellettuale, il Premio è rinato con il nome di “Premio Sila ‘49” per riprendere le fila di un discorso interrotto. Oggi, come allora, si avverte la necessità di stimolare, valorizzare e ridisegnare le mappe della nostra storia letteraria con uno sguardo attento e sensibile che riaffermi il valore etico della cultura e l’esercizio dello spirito critico.
Nel maggio del 2010 è stata costituita la Fondazione Premio Sila allo scopo di far rinascere il premio che vide le sue ultime edizioni negli anni novanta. Il Premio è sostenuto da UBI Banca Carime con il patrocinio della Provincia di Cosenza, della Camera di Commercio di Cosenza, del Comune di Cosenza, di Confindustria Cosenza e con il contributo di Sifin Factor e Granarolo.
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Fondazione Premio Sila ‘49

Ufficio stampa
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