martedì 12 aprile 2011

Riceviamo e pubblichiamo

Caro Domenico,

non ne posso più: periodicamente stati uniti e alleati europei vanno a bombardare un paese che li infastidisce per il solito motivo (intende gestire le sue risorse a modo suo). Sembrano le campagne dell'impero romano, o di quello ottomano, in quanto a periodicità e apparente pazzia. Ma sono ancora più atroci per la sproporzione delle forze in campo. Sembrerebbe un rito collettivo, in cui tutti vanno contro uno solo, dalla prima volta contro l'Iraq, alla Jugoslavia, fino adesso alla Libia.
E' sempre lo stesso modello, campagna mediatica, universalismo da strapazzo, distruzione di infrastrutture, guerra chimica e/o nucleare, embargo o sanzioni, truppe di terra spesso del luogo...
E invece qui da noi nulla: lavoriamo, viaggiamo, viviamo, non c'è guerra.
Gli effetti collaterali siamo noi, persone normali costrette a vergognarsi del fatto di essere occidentali. Questa volta non ci sono stati neppure manifestazioni,perché?
E gli intellettuali? Come sempre tu e pochi altri.
Tamara (da Torino)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A mio parere non ci sono state manifestazioni perchè, a differenza delle altre guerre (comprese quelle, come la Jugoslavia, sostenute e incitate, analogamente al questa, dalla pseudo-"sinistra"), non c'è più una forza politica consistente capace di catalizzare l'opposizione anti-guerrafondaia, come era fino a qualche anno fa il PRC, nonostante le sue contraddizioni. E' anche la dimostrazione che un Partito serve ai movimenti, nonostante molti ritenessero e ritengano di poterne fare a meno. Quanto al fatto che con indifferenza "lavoriamo, viaggiamo, viviamo" come giustamente tu, con sconcerto, rilevi, questo purtroppo è dovuto anche al fatto che l'aggredito di turno è sempre scelto tra quelli che non hanno la capacità di riportare (legittimamente) la guerra in casa di chi li assale, per cui, come accadde per le guerre coloniali, si tratta di avvenimenti lontani e che coinvolgono la popolazione dei paesi aggressori solo fino a un certo punto. Questo alcuni paesi da sempre nel mirino l'hanno capito e, giustamente, si stanno attrezzando...

A. Peruzzi

Renato ha detto...

Condivido. Aggiungo unicamente che vi sono state manifestazioni cittadine e nazionali, anche se non adeguatamente partecipate, e se ne prapara una per questo fine settimana a Napoli.