mercoledì 9 aprile 2008

Ecco chi sono veramente i "difensori del Tibet"

10 commenti:

mintons ha detto...

Prof. Losurdo, non può essere che l'Ansa abbia ripreso quella foto da un circuito internazionale? A giudicare dalla persone che stanno intorno al giovane presunto neonazista non mi pare che si tratti di una periferia urbana delle nostre capitali. Può essere per esempio che quella foto sia stata scattata in qualche posto dell'Asia, dove la svastica ha un altro valore e una storia ben distinta da quella europea? Magari che quel giovane sia un simpatizzante del Falung Gong piuttosto che della Hitler Jugend? Apprezzo le critiche articolate, un po' meno le distorsioni...

Massimo ha detto...

...certo l'ignoranza ....oppure la cattiva fede....,ma tanto questo blog non se lo fila nessuno........
miserieeeeee...............

pietro ha detto...

RAZZISMO DEL DALAI LAMA
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Il Dalai Lama accusa la Cina di "aggressione demografica" per l'immigrazione di cittadini cinesi nel Tibet. Una accusa disvelatrice
di una concezione di razzismo etnico che vorrebbe riservare ad una popolazione di 2.228.400 persone un territorio di un milione e duecentomila chilometri quadrati pari a Italia,.Francia e Germania messi insieme. Due abitanti per chilometro quadrato!!
I cinesi sono un popolo di emigranti presenti in tutto il mondo. Non si capisce perchè non dovrebbero stare nel Tibet che è una regione autonoma della Cina e che ha una millenaria comunanza culturale con essa.
L'accusa grottesca di aggressione demografica avviene nel pieno della globalizzazione di tutte le culture e di tutte le popolazioni del pianeta. Insomma il Tibet dovrebbe essere zona proibita a tutti i non autoctoni: Si dovrebbe preservare la purezza della razza e stabilire una volta per tutti che il Tibet può essere abitato soltanto da Tibetani. Le proteste inscenate dai monaci tibetani che hanno provocato la dura reazione cinese sono di natura etnica. I monaci hanno tentato un vero e proprio pogrom contro i cittadini cinesi
ed i loro beni riuscendo ad uccidere venti persone ed ad incendiare molti negozi ed abitazioni.
Noto con preoccupazione la pressione politica e mediatica di tutto l'Occidente verso la Cina che dovrebbe umiliarsi ricevendo il Dalai Lama e con ciò riconoscendogli lo status di legittimo rappresentante del popolo tibetano. Dalai Lama è un uomo ambiguo che dice di non volere l'indipendenza ma fa riferimento ad un governo ed un parlamento che la diaspora tibetana ha costituito all'estero.
Il progetto di indipendenza del Tbet viene perseguito dagli Usa ma purtroppo anche dall'Europa che partecipa all'obiettivo della spoliazione della Cina dei suoi diritti sul Tibet. Il movimento indipendentistico tibetano, largamente finanziato dalla Cia e sostenuto dalle maggiori cancellerie occidentali, si inscrive in un a linea di frammentazione della Cina e della Russia che fa leva sulle
etnie e sulle religioni. Si fomentano i musulmani del sud della Russia. La esperienza del Kosovo diventato indipendente ed abitato dalla sola etnia albanese e musulmana che ha umiliato la Serbia
ha innescato processi disgregativi in tutto il mondo. Anche la religione cattolica serve da ariete per la frammentazione come ab biamo visto a Timor Est con la costituzione di una enclave cattolica nell'indonesia musulmana.
La strategia statunitense non si fa scrupolo di utilizzare le religioni per il perseguimento dei suoi fini di divisione ed indebolimento degli Stati che considera potenziale nemici. In kossovo ha usato i musulmani dell'UCK ed in Tibet o in Birmania usa i monaci tibetani
come agenti di destabilizzazione. Molti di questi monaci vengono addestrati in basi militari e strategiche collocate nel Colorado.
Che differenza c'è tra la visione della immigrazione del Dalai Lama e quella dei xenofobi europei? Entrambi temono la contaminazione culturale e religiosa ed il meltingpot. Entrambi vogliono la purezza
della razza e l'isolamento culturale.
Ogni giorno di più l'Occidente in grande parte unificato volente o nolente alla politica di aggressione imperialistica e colonialistica degli Usa si avvicina ad una guerra sempre più estesa. La guerra regionale del Medio Oriente diventa una retrovia dello scenario
ben più sterminato del conflitto con i grandi paesi dell'Asia.
Pietro Ancona
www.spazioamico.it
http://pietro-ancona.blogspot.com/
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/

Unknown ha detto...

la foto è tratta dal sito ansa..che afferma che è stata scattata duranta una manifestazione di esuli tibetani a New Delhi (infatti dietro al tizio in primo piano con la svastica, che non è un simbolo esclusivamnte nazista,vi è un manifestante che ha chiaramente la bandiera tibetana). Il NYT ne fa accenno

http://www.nytimes.com/2008/04/01/
world/asia/01india.html

mintons ha detto...

Non dubito che il prof. Losurdo sappia perfettamente della svastica nella cultura indiana e asiatica. E non penso credesse dunque che quel giovane sia un neonazista. La sua era una provocazione, immagino. E ho provato, senza successo, a provocarlo a mia volta. Perché il punto è in verità un altro: ma è possibile che ogni cosa debba avere il suo sommo insulto nel duopolio storico-ideologico nazismo-stalinismo. Non è possibile evidenziare le contraddizioni e le storture senza fare paragoni impropri. "Nazista!" "Stalinista!" Che forse le idee del Dalai Lama possano essere accostate alle teorie della purezza della razza naziste? Non è una provocazione. E' una banalizzazione della Shoah.

mpp ha detto...

La svastica in oriente è un segno beneaugurante e rappresenta il sole, non ha niente a che fare col nazismo!!!

Unknown ha detto...

grazie professore, ora so che anche in un nazista può esiste una scintilla di umanità e che gli fa fare la cosa giusta.

cyprien ha detto...

Caro professore,

cercavo informazioni su lei e Vattimo e la vostra posizione sul Tibet ( ieri ho letto le parole del prof Macry sul "Corriere della sera" a commento del vostro appello ... )

ma non mi aspettavo - mi creda - di trovare sul suo blog robine come questa! Una provocazione? Non saprei. Perchè non ci spiega il perchè delle sue parole " Ecco chi sono veramente i difensori del Tibet" ?
Lei davvero pensa che quel giovanotto della foto stia indossando un simbolo nazista ? Oppure quando insegna ai suoi studenti li "provoca" con tattiche simili?
Lei e Vattimo siete molto interessanti. ( Provo ad immaginarvi ai tempi in cui eravate tanto di moda come "maestri" ... )

Lurtz S. ha detto...

@mpp: prova a spiegarlo a chi ha perso qualcuno in un campo di sterminio.....

Anita ha detto...

Vorrei ricordare l'opera di Hale Cristopher, "La crociata di Himmler. La spedizione nazista in Tibet nel 1938", Garzanti 2006, in cui l'autore ricostruisce la spedizione nazista in Tibet, partita dall'India nel 1938, organizzata da Heinrich Himmler. Lo scopo della spedizione era di ritrovare sulle montagne del Tibet le prove delle origini della razza ariana.
Questo per ricollegarmi alle parole del professor Losurdo, così come riportate nell'articolo di Mario Baudino su "La Stampa" del giorno 11/04/2008: "«Il mito del Tibet contrapposto alla Cina l'ho trovato già in Gobineau, il teorico della razza. Tibetani ariani, quindi "bianchi". Questa stessa mitologia passa per il nazismo e secondo me arriva anche a quanti oggi contestano le Olimpiadi nella piazza dell'Occidente".
Un approfondimento sull'opera citata e sulla spedizione nazista in Tibet lo si può trovare in un sito di destra come http://www.centrostudilaruna.it/SSTibet.html.