Dmitrij Palagi Martedì, 04 Novembre 201 su www.ilbecco.it
Domenico Losurdo
è un filosofo italiano, con un passato da docente presso l'Università
di Urbino (oggi è in pensione) e un corposo numero di pubblicazioni
facilmente reperibili e rintracciabili attraverso Wikipedia. La
precisione e chiarezza delle sue argomentazioni accompagna una
militanza mai celata nel campo del comunismo italiano. Non è un caso che
la presentazione del suo ultimo libro, La sinistra assente, si colleghi, a Firenze, alla presentazione di un appello per la ricostruzione di un soggetto marxista e di classe. Anziché
recensire il volume abbiamo tentato di riassumerne alcuni concetti
chiave con un'intervista all'autore che qui vi proponiamo.
1) Nel
suo libro si affronta il tema della sinistra in chiave globale. Accenna
alla situazione specifica italiana solo nel ricordare le infelici
posizioni di Camusso e Rossanda a ridosso dell'intervento militare in Libia che ha abbattuto Gheddafi.
La pubblicistica contemporanea ci aveva abituati a concentrarci sulle
diseguaglianze economiche e sugli errori, o le debolezze, dei gruppi
dirigenti della sinistra italiana, o al massimo europea. Può riassumerci
la scelta di questa scelta argomentativa?
Noi oggi,
per quanto riguarda l'occidente capitalistico, assistiamo ad un
gigantesco processo di redistribuzione del reddito a favore delle classi
più ricche e privilegiate. Ma questo viene ammesso in qualche modo da
molti autori, non è un elemento nuovo. Il punto centrale nell'analisi
del libro è invece questo: noi siamo in presenza, se diamo uno
sguardo a livello mondiale, non di uno, ma di due processi di
redistribuzione del reddito, tra loro contrapposti...
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