giovedì 4 febbraio 2010

Il Dalai Lama e Obama: l’incontro tra i due Premi Nobel della menzogna

di Domenico Losurdo

La notizia è ora ufficiale. Tra breve il Dalai Lama sarà ricevuto da Obama alla Casa Bianca. L’incontro tra queste due anime gemelle era inevitabile: a venti anni di distanza l’uno dall’altro (1989 e 2009) hanno ricevuto entrambi il Premio Nobel per la pace, ed entrambi hanno conseguito questo riconoscimento ad maiorem Dei gloriam, o per essere più esatti a maggior gloria della «nazione eletta» da Dio. Il 1989 era l’anno in cui gli Usa conseguivano il trionfo nella guerra fredda e si apprestavano a smembrare l’Unione Sovietica, la Jugoslavia e – così essi speravano – anche la Cina. In queste condizioni ad essere incoronato come campione della pace non poteva che essere il monaco intrigante che già da trent’anni, incoraggiato e finanziato dalla Cia, si batteva per staccare dalla Cina un quarto del suo territorio (il Grande Tibet).
Nel 2009 la situazione era cambiata in modo radicale: i dirigenti di Pechino erano riusciti ad evitare la tragedia che si voleva infliggere al loro paese; invece di essere ricacciato nei decenni terribili della Cina, oppressa, umiliata e spesso condannata in massa alla morte per inedia, della «Cina crocifissa» di cui parlano degli storici, un quinto della popolazione mondiale aveva conosciuto uno sviluppo prodigioso, mentre chiari risultavano il declino e il discredito che colpivano la superpotenza solitaria che nel 1989 aveva creduto di avere il mondo nelle sue mani...
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Le Dalaï Lama et Obama. La rencontre entre deux Prix Nobel du mensonge: trad. fr. di Marie-Ange Patrizio
Dalai Lama & Obama: O encontro entre dois Prémio Nobel da mentira

Su questo argomento rinviamo a un capitolo di un libro di Losurdo che sarà in libreria dal prossimo 4 marzo:
Domenico Losurdo: La non-violenza. Una storia fuori dal mito, Laterza, Roma-Bari 2010 [SGA].


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che differenza c'e' secondo lei tra la Cina che invade il Tibet per salvare la popolazione Tibetana dalla tirannia del Dalai Lama e gli USA che invadono l'IRAQ er salvare la popolazione dalla tirannia di Saddam Hussein?
Trovo difficle coniugare la sua difesa della prima con la sua condanna della seconda.

Anonimo ha detto...

L'Iraq non confina con gli USA né esiste tra queste due nazioni una contiguità storica e culturale comparabile con la prossimità e le affinità ancestrali tra Cina e Tibet. I tibetani hanno avuto vantaggi con i programmi economici e sociali introdotti da Pechino. In Tibet tra l'altro le ore lavorative giornaliere sono 6; istruzione e sanità sono garantiti per legge. Gli iracheni hanno invece perso l' identità nazionale e ogni forma di welfare, sono oppressi dagli yankee e anche dall'Iran, mentre il paese è depauperato delle risorse senza nulla in cambio. Inoltre l'Iraq non è strategico per la difesa del territorio nazionale degli US, mentre il Tibet lo è per la Cina.
Quindi caro Anonimo delle 15.11 io trovo difficile coniugare la tua capacità di scrivere con quella che ti resta per pensare.
Ciao
Mau