Palmiro Togliatti e la lotta per la pace ieri e oggi
di Domenico Losurdo
«Una delle qualità fondamentali dei 
bolscevichi […] uno dei punti fondamentali della nostra strategia 
rivoluzionaria è la capacità di comprendere ad ogni istante quale è il 
nemico principale e di saper concentrare tutte le forze contro questo 
nemico».
(P. Togliatti, Rapporto al VII Congresso dell’Internazionale Comunista)
- Democrazia e pace?
 
Conviene prendere le mosse dalla 
guerra fredda. Per chiarire di quali tempi si trattasse mi limito ad 
alcuni particolari. Nel gennaio del 1952, per sbloccare la situazione di
 stallo nelle operazioni militari in Corea, il presidente statunitense 
Harry S. Truman accarezzava un’idea radicale che trascriveva anche in 
una nota di diario: si poteva lanciare un ultimatum all’Unione Sovietica
 e alla Repubblica popolare cinese, chiarendo in anticipo che la mancata
 ottemperanza «significava che Mosca, San Pietroburgo, Mukden, 
Vladivostock, Pechino, Shangai, Port Arthur, Dalian, Odessa, Stalingrado
 e ogni impianto industriale in Cina e in Unione Sovietica sarebbero 
stati eliminati» (Sherry 1995, p. 182). Non si trattava di un sogno, 
raccapricciante quanto si voglia ma senza contatti con la realtà: in 
quegli anni l’arma atomica...

 
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