Ringrazio Franco Cardini, la cui adesione all'appello - vista la sua fama e il suo valore di studioso - è particolarmente significativa e gradita
Per le stesse ragioni ringrazio Santiago Zabala e Darko Suvin.
[DL].
Sempre più concrete e minacciose si fanno le probabilità che la macchina di morte che ha infierito sulla Jugoslavia, sull'Afghanistan e sull'Iraq e che ha appena finito di devastare la Libia si scagli contro altri paesi sovrani. Paesi riottosi ad allinearsi ai persistenti progetti di Nuovo Ordine Mondiale ma la cui sottomissione è decisiva per rilanciare il dominio geopolitico degli Usa e della Nato in Asia e nel mondo intero. La profonda crisi economica ma anche di consenso sociale che sta attraversando l'Occidente - e la necessità di impedire ad ogni costo un riaggiustamento degli equilibri planetari a favore di nuove forze emergenti - rende ancora più imminente questo pericolo.
Per le stesse ragioni ringrazio Santiago Zabala e Darko Suvin.
[DL].
Sempre più concrete e minacciose si fanno le probabilità che la macchina di morte che ha infierito sulla Jugoslavia, sull'Afghanistan e sull'Iraq e che ha appena finito di devastare la Libia si scagli contro altri paesi sovrani. Paesi riottosi ad allinearsi ai persistenti progetti di Nuovo Ordine Mondiale ma la cui sottomissione è decisiva per rilanciare il dominio geopolitico degli Usa e della Nato in Asia e nel mondo intero. La profonda crisi economica ma anche di consenso sociale che sta attraversando l'Occidente - e la necessità di impedire ad ogni costo un riaggiustamento degli equilibri planetari a favore di nuove forze emergenti - rende ancora più imminente questo pericolo.
La guerra psicologica, multimediale e ideologica è in effetti già cominciata e ha già messo in campo le armi della disinformazione e della criminalizzazione dell'avversario ma ha anche già proiettato sul terreno i primi corpi d'elite. Questo appello, che invitiamo a sottoscrivere, è stato originariamente lanciato ai primi di gennaio in Germania, paese nel quale ha raccolto l'adesione di 5 parlamentari nazionali. Il testo è stato pubblicato e diffuso in molte lingue. Sul blog Freundschaft mit Valjevo e.V. la versione originale e le diverse traduzioni [DL].
Fermare i preparativi di guerra! Mettere fine all’embargo!
Solidarietà con il popolo iraniano e siriano!
Per sottoscrivere l'appello: noguerrasiriairan@libero.it
Decine di migliaia di morti, una popolazione traumatizzata, un’infrastruttura largamente distrutta e uno Stato disintegrato: questo il risultato della guerra condotta dagli Usa e dalla Nato per poter saccheggiare la ricchezza della Libia e ricolonizzare questo paese. Ora preparano apertamente la guerra contro l’Iran e la Siria, due paesi strategicamente importanti e ricchi di materie prime che perseguono una politica indipendente, senza sottomettersi al loro diktat. Un attacco della Nato contro la Siria o l’Iran potrebbe provocare un diretto confronto con la Russia e la Cina – con conseguenze inimmaginabili.
Con continue minacce di guerra, con lo schieramento di forze militari ai confini dell’Iran e della Siria, nonché con azioni terroristiche e di sabotaggio da parte di “unità speciali” infiltrate, gli Usa e altri Stati della Nato impongono uno stato d’eccezione ai due paesi al fine di fiaccarli. Gli USA e l’UE cercano in modo cinico e disumano di paralizzare puntualmente con l’embargo il commercio estero e le transazioni finanziarie di questi paesi. In modo deliberato vogliono precipitare l’economia dell’Iran e della Siria in una grave crisi, aumentare il numero dei disoccupati e peggiorare drasticamente la situazione degli approvvigionamenti della loro popolazione. Al fine di procurarsi un pretesto per l’intervento militare da tempo pianificato cercano di acutizzare i conflitti etnici e sociali interni e di provocare una guerra civile. A questa politica dell’embargo e delle minacce di guerra contro l’Iran e la Siria collaborano in misura notevole l’Unione europea e il governo italiano
Facciamo appello a tutti i cittadini, alle chiese, ai partiti, ai sindacati, al movimento pacifista perché si oppongano energicamente a questa politica di guerra.
Chiediamo al governo italiano:
- di revocare senza condizioni e immediatamente le misure di embargo contro l’Iran e la Siria
- di chiarire che non parteciperà in nessun modo a una guerra contro questi Stati e che non consentirà l’uso di siti italiani per un’aggressione da parte degli Usa e della Nato
- di impegnarsi a livello internazionale per porre fine alla politica dei ricatti e delle minacce di guerra contro l’Iran e la Siria.
Il popolo iraniano e siriano hanno il diritto a decidere da soli e in modo sovrano l’organizzazione del loro ordinamento politico e sociale. Il mantenimento della pace richiede che venga rispettato rigorosamente il principio della non-ingerenza negli affari interni di altri Stati.
Domenico Losurdo
Gianni Vattimo
Margherita Hack
Franco Cardini
Giulietto Chiesa
Oliviero Diliberto
Manlio Dinucci
Vladimiro Giacché
Federico Martino
Sergio Ricaldone
Fulvio Grimaldi,
Solidarietà con il popolo iraniano e siriano!
Per sottoscrivere l'appello: noguerrasiriairan@libero.it
Decine di migliaia di morti, una popolazione traumatizzata, un’infrastruttura largamente distrutta e uno Stato disintegrato: questo il risultato della guerra condotta dagli Usa e dalla Nato per poter saccheggiare la ricchezza della Libia e ricolonizzare questo paese. Ora preparano apertamente la guerra contro l’Iran e la Siria, due paesi strategicamente importanti e ricchi di materie prime che perseguono una politica indipendente, senza sottomettersi al loro diktat. Un attacco della Nato contro la Siria o l’Iran potrebbe provocare un diretto confronto con la Russia e la Cina – con conseguenze inimmaginabili.
Con continue minacce di guerra, con lo schieramento di forze militari ai confini dell’Iran e della Siria, nonché con azioni terroristiche e di sabotaggio da parte di “unità speciali” infiltrate, gli Usa e altri Stati della Nato impongono uno stato d’eccezione ai due paesi al fine di fiaccarli. Gli USA e l’UE cercano in modo cinico e disumano di paralizzare puntualmente con l’embargo il commercio estero e le transazioni finanziarie di questi paesi. In modo deliberato vogliono precipitare l’economia dell’Iran e della Siria in una grave crisi, aumentare il numero dei disoccupati e peggiorare drasticamente la situazione degli approvvigionamenti della loro popolazione. Al fine di procurarsi un pretesto per l’intervento militare da tempo pianificato cercano di acutizzare i conflitti etnici e sociali interni e di provocare una guerra civile. A questa politica dell’embargo e delle minacce di guerra contro l’Iran e la Siria collaborano in misura notevole l’Unione europea e il governo italiano
Facciamo appello a tutti i cittadini, alle chiese, ai partiti, ai sindacati, al movimento pacifista perché si oppongano energicamente a questa politica di guerra.
Chiediamo al governo italiano:
- di revocare senza condizioni e immediatamente le misure di embargo contro l’Iran e la Siria
- di chiarire che non parteciperà in nessun modo a una guerra contro questi Stati e che non consentirà l’uso di siti italiani per un’aggressione da parte degli Usa e della Nato
- di impegnarsi a livello internazionale per porre fine alla politica dei ricatti e delle minacce di guerra contro l’Iran e la Siria.
Il popolo iraniano e siriano hanno il diritto a decidere da soli e in modo sovrano l’organizzazione del loro ordinamento politico e sociale. Il mantenimento della pace richiede che venga rispettato rigorosamente il principio della non-ingerenza negli affari interni di altri Stati.
Domenico Losurdo
Gianni Vattimo
Margherita Hack
Franco Cardini
Giulietto Chiesa
Oliviero Diliberto
Manlio Dinucci
Vladimiro Giacché
Federico Martino
Sergio Ricaldone
Fulvio Grimaldi,
Costanzo Preve (filosofo), Darko Suvin (Professor Emeritus, McGill University), Santiago Zabala (ICREA Research Professor, University of Barcelona), João Carlos Graça (professor do ISEG-UTL, Lisboa), Massimiliano Marotta (Società di Studi Politici, Napoli), Alessandra Riccio (Codirettrice della rivista "Latinoamerica"), Giuseppe Amata (Università di Catania), Nella Ginatempo (Università di Messina), Riccardo Cavallo (Università di Catania), Fabio Marcelli (ISGI-CNR), Franco Dinelli (Pax Christi Italia, ricercatore CNR), Massimiliano Ay (Segretario del Partito Comunista della Svizzera italiana), Mao Calliano (Segretario Federazione PdCI Torino), Alessandro Leoni (Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista), Andrea Catone (direttore Marx XXI), Giovanni Bacciardi (PdCI Firenze), Sergio Marinoni (presidente dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba), Gianni Fresu (PRC Cagliari), Enrico Lobina (consigliere comunale FdS Cagliari), Raffaele Bucciarelli a nome del Gruppo consiliare "Federazione della Sinistra PdCI/PRC" della Regione Marche, Ciro Argentino (PdCI Torino), Iacopo Venier (Direttore Libera.TV), Manuela Palermi (Segreteria nazionale PdCI), Fosco Giannini (Segreteria nazionale PdCI), Luca Servodio (Direzione Nazionale PdCI), Guido Oldrini (direttore Marxismo Oggi), Mauro Gemma (direttore Marx XXI on line), Sergio Manes (Direttore editoriale Edizioni "La Città del Sole"), Domenico Moro (responsabile formazione Marx XXI), WILPF Italia (Lega Internazionale di donne per la Pace e la Libertà), Marco Benevento (Rete dei Comunisti), Sergio Cararo (Rete dei Comunisti), Mauro Casadio (Rete dei Comunisti), Massimiliano Piccolo (Rete dei Comunisti), Marco Santopadre (Rete dei Comunisti), Luciano Vasapollo (Università di Roma La Sapienza), Antonino Salerno (Segretario generale SIAM Sindacato Musicisti CGIL), Andrea Fioretti (Comunisti Uniti Roma), Stefano G. Azzarà (Università di Urbino), Fabio Frosini (Università di Urbino), Renato Caputo (Comunisti Uniti Roma), Francesco Francescaglia (responsabile organizzazione PdCI), Cristina Carpinelli, Maurizio Musolino (giornalista), Diego Angelo Bertozzi (collaboratore Marx XXI), Fausto Sorini (responsabile esteri PdCI), Demostenes Floros (Consulente economico e geopolitico), Luigi Alberto Sanchi (Cnrs, Parigi), Paola Pellegrini (resp. cultura PdCI), Francesco Maringiò (Diezione Nazionale PdCI), Campo Antimperialista, Umberto Spallotta, Roberta Vespignani, Rosalba Calabretta (Ass. Solidarité Nord-Sud ONLUS), Franco Tomassoni, Mario Ferdinandi, Dmitrij Palagi (Coordinatore regionale Giovani Comunisti della Toscana), Daniele Barillari, Giacomo Cucignatto (Firenze), Luciano Albanese (Università di Roma-La Sapienza), Simone Do, Bassam Saleh, Alexander Hobel (storico), Giuseppe Sini (studente, Sassari), Bruno Settis, Emiliano Alessandroni (dottorando Università di Urbino), Gabriele Repaci (studente di Filosofia Università di Milano), Simone Santini (giornalista), Eleonora Angelini, Antonio Capitanio, Sergio Nessi (coordinatore regionale della Lombardia Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba), Riccardo Di Vito, Paolo Torretta (giornalista freelance, Helsinki, Finlandia), Delfina Tromboni (Direttrice Museo Risorgimento e Resistenza Ferrara - Esecutivo nazionale Federazione della Sinistra - Direzione nazionale PdCI), Sarah Latorre (Segreteria Provinciale PdCI Taranto - Coordinamento Nazionale FGCI), Andrea Sonaglioni, Giancarlo Paciello, Giorgio Raccichini (PdCI Federazione prov. di Fermo), Claudio Orlandi, Filomena Crispino, Mattia Nesti (coordinatore provinciale Giovani Comunisti Pistoia), Maurizio Bosco (Roma), Lino Sturiale (PdCI Torino), Alessandro Perrone (Comunisti Uniti Monfalcone GO), Virginio Pilò (dipendente Università di Bologna), Giuseppe Zambon (Zambon Verlag, Frankfurt), Adriana Chiaia (redazione italiana della casa editrice Zambon), Odradek edizioni (Roma), Roberta Anconetti, Giuliano Cappellini, Bob Fabiani (Scrittore-Blogger, Roma), Sebastiano Taccola, Paolo Borgognone (storico), Francesco Maiellaro (avvocato Bari), Chiara Catia Carlucci, Giacomo Cappugi (Firenze), Gianmaria Pavan, Ettore Chiorra, Andrea Salutari (coordinatore Giovani Comunisti Torino), Federico Vladimiro Quondamatteo (FGCI-PDCI federazione di Fermo), Sezione "Abdon Mori" di Empoli del PdCI, Susanna Angeleri, Daniel Palladio, Paolo Trinajstic, Giovanni Baccini (Genova), Massimo Marcori (CPF PDCI Torino), Francesco Dragonetti (Esecutivo Regionale FGCI Emilia-Romagna), Antonino Contiliano, Erman Dovis (operaio), Yuri Dovis (operaio), Claudia Berton (Verona), Rodolfo Santamaria, Rosa Taschin (Ravenna), Yasmina Khamal (insegnante, Bruxelles), Higinio Polo (Profesor y escritor, Barcelona España), Marica Guazzora, Danilo Ruggieri (Libraio), Maria Letizia Angelini (Mirano), Nazanin Armanian, Pietro Sommariva, Matteo D'Apolito (insegnante. Milano), Maurizio Neri (Editore Rivista Comunismo e Comunità Roma), Redazione di Comunismo e Comunità, Dina Balsamo, Luigina Perosa - Pordenone, Alberto Pantaloni - Rsu Comdata - Torino, Paolo Motta - Milano, Bruno Giuseppe Guermandi, Nadia Schavecher e Luigi Tranquillino (Milano), Matteo Bifone, Vincenzo Brandi (Roma), Massimo De Santi, Presidente CIEP-Comitato Internazionale di Educazione per la Pace, Curzio Bettio, ezio grosso (Comitato Federale PdCI Torino), Oddo Cerri (Gradara), Marcos Aurélio da Silva (Prof. dos cursos de graduação e pós-graduação em Geografia da UFSC Brasil), Elisa Veronese (Alessandria), Ugo Pierri (TS), Giovanni Sarubbi (Direttore ildialogo), Loretta Mussi, Andrea Parti, Mauro Cosmai (Milano), Stefano Barbieri (Direzione Nazionale PdCI), Ivano Osella (segreteria nazionale FGCI), Daniele Burgio, Massimo Leoni, Roberto Sidoli, Redazione di "La Cina Rossa", Andrea Albertazzi (Bruxelles), Massimiliano Murgo (Operaio, Milano), Marianna, Scapini (Verona), Mauro Cassano (studente, Bari), Francesco Di Cataldo (Segretario PdCI - FdS di Venezia), Giovanni Basso, Margherita Cazzola, Mara Zanardi, Claudio Piva (Resp. Organizzazione PdCI Emilia-Romagna), Gianna Calzavara (Venezia), Marco Papacci (Segretario del Circolo di Roma Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia-Cuba), Marco Schincaglia (rappresentante CUB Credito e Assicurazioni), Daniela Fortunati, Rolando Giai-Levra (Gramsci Oggi-Milano), Margherita Grigolato (martellago venezia), Spartaco Alfredo Puttini, Flavio Pettinari (responsabile Korean Friendship Association - Italia), Fabio Massimo Parenti (ricercatore e docente freelance), Davide Di Lorenzo (Coordinamento Gc Roma), Stefano Carlesi (dottorando Scuola Superiore Sant'Anna Pisa), Filippo Samachini (Segretario Pdci Imola), Vladimir Kapuralin, Francesco Ricceri (Portavoce dei Giovani Comunisti dell'Area Metropolitana Toscana), Luigi Guasco, Gioia Minuti (giornalista reponsabile di Granma in italiano a Cuba), Gian Piero Cesario (Esecutivo Nazionale FGCI), Dario Gemma (Alessandria), Virginia Bonino (Alessandria), Andrea Genovali (Presidente Ass. Puntocritico onlus), Claudio Vito Buttazzo (esule a Praga), Roberto Calliano (Segreteria prov PdCI Torino), Gianetta Cristiano (Com Federale PdCI Torino),Luigi Dolce (PdCI Torino), MassimilianoLazzarini (PdCI Torino), Novello Ivana (PdCI Torino), Rizzo Alessandra (cordinamento nazionale FGCI), Daniele Cardetta (Cord regionale Fgci Piemonte), Salvatore Inghes (PdCI Pinerolo), Suppo Gianfranco (Pdci Pinerolo), Daniela Marendino, Roberto Villani (Comunisti Uniti, Roma), Sara Milazzo (Responsabile cultura e migranti, esecutivo nazionale FGCI), Alessandro Scappin (PdCI - CGIL Funzione pubblica, ANPI Venezia), Donatello Santarone (Università Roma Tre), Luigi Ficarra a nome del PRC Padova, Renato Darsiè (Mirano Venezia), Marco Beccari, Vladimiro Di Gregorio (consigliere comunale PdCI Verbania), Lauretta Afric, Corrado Guermandi, Noemi Colombo, Roberto Preve (Torino), Tamara Bellone (Torino), Piera Tacchino (Torino), Boris Bellone (Torino), Carlo Amabile (giornalista, Bologna), Sonia Colella, Luana D'Alessandro, Gianluigi Cesari, Kòkoreva Galìna Aleksàndrovna (Pinerolo), Carlo Razzino (Pinerolo), Maurizio Buda (PdCI Torino), Andrea Stratta (esecutivo prov FGCI Torino), Forcelli Michele (PdCI Torino), Davide Sera (PdCI Torino), Mariangela Gili (PdCI Torino), Ornella Terracini (PdCI Torino), Renzo Dario Francesco Brentari (artigiano, Milano), Aldo Trotta (dottore di ricerca in filosofia, Bologna), Marina Alfier (PdCI Venezia), Renata Moro (PdCI Treviso), Max Firinu, Giorgio Fattori (delegato sindacale Filt-CGIL Karmak c/o New Holland - Jesi), Sofia Corallo (FGCI Torino - Studentessa dell'università di Torino), Angelita Piatti, Urbano Boscoscuro (Direzione Nazionale PdCI), Elena Salvai (PdCI Torino), Emanuele Caddeo (PdCI Torino), Mauro Fizzoni (Pdci Bologna), Janosch Schnider (Membro del CC del Partito Comunista della Svizzera Italiana), Paolo Piu (Coordinamento Nazionale FGCI), Fabio Besia, Maria Gabriela Massimi (Ascoli Piceno), Andrea Musacci (Coordinatore FGCI Ferrara), Leonardo Pegoraro (Comunisti Uniti Urbino), Federico Olimpieri (studente), Andrea Turan, Franco De Mario (Segretario provinciale PdCI - Bari), Daniele Satta (Vigile del fuoco precario, Carbonia), Andrea Lisi(studente, militante di Rifondazione), Gian Piero Nuccio (Torino – Pensionato), Maria Grazia Gullo (Padova), Leonardo Cribio (capogruppo zona 9 Milano FdS-Sinistra per Pisapia), (Emilia Butturini Pdci Verona), Barbara Massocco, Fabio De Leonardis (dottore di ricerca dell'Università di Bari, insegnante a Samara - Russia), Diego Bigi (Parma), Igor Proverbio (Fisico, Milano), Associazione Italia Cuba Circolo "H. Guevara" Cremona, Laura Gerevini Cremona (impiegata), Simone Lepore (Università degli Studi di Napoli Federico II), Matteo Stella (studente all'Università di Stoccolma), Manuela Ausilio (Ricercatrice filosofia/Roma), Giuseppe Di Meo, Mario Albanesi, Juan Diego Rios Penaloza (PdcI Bologna, studente), Mario D'Acunto, Emilio Rigotti, Giulio Chinappi (Formia), Calogero Maria Gravotta (PRC Magenta, Fronte dei Giovani Comunisti di Reggio Emilia, Romina Razzino (insegnante precaria Pavia),Pablo Genova (ricercatore precario I.N.F.N. Pavia), Alessandro Lobina, Elisa Di Cataldo, Tonia Lara Casalino (Lecce), Francesco Delledonne (CPF Rifondazione Comunista Milano), Federico Licastro (studente universitario), Cesare Casotti, Mattia Antognini (Membro del Comitato Centrale del Partito Svizzero del Lavoro PSdL), Giorgio Langella (segr.prov.PdCI-FdS Vicenza), Goretta Bonacorsi (Modena), Mirko Bertasi, Davide Cavaglieri (Poggio Rusco MN), Luca Bolognesi (CPR Emilia Romagna PDC),Valerio Bosisio (CPF Rifondazione Comunista Lecco), Anna Zullo (PdCI Torino), Piero Niccolai (PdCI Torino), Leonardo Favaro (Rsu e Direttivo prov. Cgil di Treviso), Rosario Citriniti (Torino), Leonardo Landi, Marcello Foresti (Pavia), Enrico Campofreda (giornalista), Silvia Khamal, Giuseppe Natale (ANPI Crescenzago e Forum Civico Metropolitano Milano), Adriana Cipriani, Luciano Papini, Andrea Carpaneti, Nader Muhieddine ( lavoratore), Lino Bosisio (militante Gioventù Comunista Ticino), Susanna Casali (Casalpusterlengo LO), Hans Spinnler e Frida Valsecchi (Milano), Lucia Sartori (Bolzano), Piotr Zygulski (studente), Luciano Manara, Ferruccio Missio (Treviso), Mariangela Ghiselli, Guya Rossi (Croydon), Ermanno Masciulli, Filippo Bianchetti (Varese), Davide Nunzio Ferlito, Rino Vaccaro, Riccardo Maggioni, Marco Guarguaglini (studente Università di Pisa), Aldo Cannas (PRC Cagliari), Rodolfo Fogagnolo, Lia Amato (Bologna, pensionata), Jared Lolli, Rocco Catalano, Amelia Beltramini, Luisa Acerbi (Milano), Primo Massimiani (Mentana Roma), Salvatore Paciello (PdCI Forlì), Genaro Massimino (Napoli), Eugenia Silvia Rebecchi (Lavagna), Giulia Bartolucci (Urbino), Rocco Catalano, Francesco Magnelli (insegnante, Firenze), Antonio Bernardini, Eduardo Salum Yazigi (Sociologo), Meri Lucii ( Roma), Mario Forgione, Piergiorgio La Guardia (studente), Pietro Rubini (studente/lavoratore), Alberto Lodi (Pavia), Nicola Calledda (PRC Cagliari), Rodolfo Monacelli (Ufficio stampa "Alternativa"), Vittorio Di Giacinto (Corropoli, TE), Carlo Del Mestre (Udine), Francesco Natoli (Roma), Daniele Pigato (torrefattore, München), Sandro Marroni, Cinzia Di Napoli, Vincenzo Del Core (PRC Torino), Leo Schmid (membro del Comitato Centrale del Partito Svizzero del Lavoro e del Comitato Cantonale del Partito Comunista Ticino), Luciano Vacanti, Gian Marco Martignoni (Tradate, VA), Gionata Flamigni (Gorizia), Vito Piazza, Irene Viburno (Acqui Terme, AL), Fiormichele Benigni (cultore della materia storia della filosofia moderna - Roma), Ireo Bono (Savona), Gisella de Liddo, Luigi Sonnenfeld (Viareggio, LU), Stefano Micheli (PdCI-FdS Rieti), Sauro Betti (Firenze), Davide Gonzaga (docente, Casalmaggiore CR), Anna Colombini, Manuela Bono, Luca Orsogna e Alessandro Cardinale (segreteria Associazione Ariano in Movimento, Ariano Irpino, AV), Barbara Mangiapane (PdCI Lucca Versilia), Nicola Iozzo (segretario sezione PdCI di Vibo Valentia), Anna Colombini, Andrea Zirotti (docente precario, consigliere comunale PRC-PdCI a Medicina BO), Ugo Beiso (Genova), Federico Castelli (artista, Dar es Salaam Tanzania), Matteo Murgia e Susanna Sanna (associazione Don Chisciotte, Cagliari), Filippo Bovo (scrittore e giornalista freelance, Pisa), Massimo Tesse (Napoli), Marco Di Branco (Ricercatore), Giovanni Carosotti (Milano, insegnante), Fausto Rinaldi, Elena Cussigh, Samantha Mengarelli (Roma), Simona Grassi (Napoli), Giuseppe Agrello (Pdci- Bologna), Daniele Nulli (Fonte Nuova), Marco Marotti, Margherita Capozzi per le Donne in nero di Varese, Pietro Altieri (professore di Filosofia e Storia, Roma), Giuseppe Petrozzi, Luisa Missio, Renzo Bisin (Rovigo), Michela Marotti, Paolo Indemini, Giuseppe Angiuli (avvocato, Monopoli Bari), Mauro Murta (ingegnere gestionale), Andrea Virga (Università di Pisa), Roberto Antonucci, Francesco Gerevini (Cremona), Vito Alò (Monopoli BA), Norberto Fragiacomo (Lega dei Socialisti Trieste), Vincenzo Napolitano (Quadrelle, Av), Michelangelo Bocchio, Ester Cavallo, prof. Giulio Girardi e orof. Bruno A. Bellerate (Rocca di Papa RM), Anna Lanaro, Antonio Caracciolo, Federico Milano, Marina Criscuoli (Genova), Franco Fuselli (Genova), Ornella Terracini, Felice Naselli (cpf Bologna di Rifondazione Comunista - Assessore Comune di Budrio, BO), Santa Lina Caoduro (pensionata, Cremona), Elia Mauro Braga (pensionato, Cremona), Goamcaròp Roseghini (segretario PRC Cremona), Angelo Bolzani (pensionato, Cremona), Maria Elisabetta Picca (veterinario, Mola di Bari, BA), Daniela Dovolich (Bari), Magda Carella, Barbara Meo Evoli (giornalista professionista e fotografa), Lisetta Fanizzi, Patrizia Sotgiu, Domenico Sisi (impiegato), Antonio Bertinelli, Giovanni Maccione (Bari), Gianantonio Posocco, Renato Curci (Circoforum creazione di spettacoli, Bari), Luciano Del Vecchio (Bologna), Maria Virgina Comanducci, Gabriele Pachi...
Per sottoscrivere l'appello: noguerrasiriairan@libero.it
Per sottoscrivere l'appello: noguerrasiriairan@libero.it
Lancé à l’initiative de Domenico Losurdo, cet appel international, paru en plusieurs langues et destiné au gouvernement respectif de chaque pays concerné, a déjà reçu le soutien de plusieurs députés au Bundestag, du philosophe et député européen Gianni Vattimo, et de nombreux citoyens.
Pour signer la version française de cette pétition, envoyer vos noms et confirmation à stopperlaguerre@gmail.com
N’hésitez pas à faire circuler ce texte.Trad. Aymeric Monville
Stopper les préparatifs de guerre! Mettre fin à l’embargo!
Solidarité avec les peuples iranien et syrien!
Des dizaines de milliers de morts, une population traumatisée, des infrastructures largement détruites et un Etat désintégré : c’est là le résultat de la guerre menée par les Etats-Unis et l’OTAN pour s’approprier les richesses libyennes et recoloniser le pays. A présent, ces derniers préparent éhontément la guerre contre l’Iran et la Syrie, deux pays stratégiquement importants, riches en matières premières et qui refusent, en toute indépendance politique, de se soumettre à leurs dikats. Une attaque de l’OTAN contre la Syrie ou l’Iran pourrait provoquer un conflit direct avec la Russie et la Chine, ce qui aurait des conséquences inimaginables.
De continuelles menaces de guerre, le déploiement de troupes aux frontières de l’Iran et de la Syrie, sans parler des actions terroristes et de sabotage de la part d’ “unités spéciales” inflitrées, tout cela fait partie de l’arsenal avec lequel les Etats-Unis et autres membres de l’OTAN imposent un état d’exception aux deux pays pour les épuiser. Les Etats-Unis et l’Union européenne tentent de façon cynique et inhumaine de paralyser par l’embargo le commerce extérieur et les transactions financières de ces pays. De manière délibérée, ils veulent précipiter les économies iranienne et syrienne dans une crise grave, augmenter le nombre de chômeurs et compromettre l’approvisionnement de la population. Pour trouver un prétexte à leur intervention militaire planifiée depuis longtemps, ils cherchent à attiser les conflits ethniques et sociaux internes et à provoquer une guerre civile. L’Union européenne ainsi que le gouvernement italien collaborent grandement à cette politique d’embargo et de menaces de guerre contre l’Iran et la Syrie.
Nous appelons tous les citoyens, églises, partis, syndicats, mouvements pacifistes à s’opposer énergiquement à cette politique de guerre.
Nous demandons au gouvernement français :
- de stopper sans conditions et immédiatement l’embargo contre l’Iran et la Syrie
- de déclarer qu’il ne participera en aucune sorte à une guerre contre ces Etats et qu’il n’autorisera pas l’utilisation de sites français pour une agression de la part des Etats-Unis et de l’OTAN
- de s’impliquer au niveau international pour mettre fin à la politique des chantages et des menaces de guerre contre l’Iran et la Syrie.
Les peuples iranien et syrien ont le droit de décider par eux-mêmes et souverainement de l’organisation politique et sociale de leur pays. Le maintien de la paix exige que soit respecté rigoureusement le principe de non-ingérence dans les affaires internes des autres Etats.
Domenico Losurdo
Gianni Vattimo
Manlio Dinucci
la version allemande de ce texte a été signée par les élus :
Pour signer la version française de cette pétition, envoyer vos noms et confirmation à stopperlaguerre@gmail.com
N’hésitez pas à faire circuler ce texte.Trad. Aymeric Monville
Stopper les préparatifs de guerre! Mettre fin à l’embargo!
Solidarité avec les peuples iranien et syrien!
Des dizaines de milliers de morts, une population traumatisée, des infrastructures largement détruites et un Etat désintégré : c’est là le résultat de la guerre menée par les Etats-Unis et l’OTAN pour s’approprier les richesses libyennes et recoloniser le pays. A présent, ces derniers préparent éhontément la guerre contre l’Iran et la Syrie, deux pays stratégiquement importants, riches en matières premières et qui refusent, en toute indépendance politique, de se soumettre à leurs dikats. Une attaque de l’OTAN contre la Syrie ou l’Iran pourrait provoquer un conflit direct avec la Russie et la Chine, ce qui aurait des conséquences inimaginables.
De continuelles menaces de guerre, le déploiement de troupes aux frontières de l’Iran et de la Syrie, sans parler des actions terroristes et de sabotage de la part d’ “unités spéciales” inflitrées, tout cela fait partie de l’arsenal avec lequel les Etats-Unis et autres membres de l’OTAN imposent un état d’exception aux deux pays pour les épuiser. Les Etats-Unis et l’Union européenne tentent de façon cynique et inhumaine de paralyser par l’embargo le commerce extérieur et les transactions financières de ces pays. De manière délibérée, ils veulent précipiter les économies iranienne et syrienne dans une crise grave, augmenter le nombre de chômeurs et compromettre l’approvisionnement de la population. Pour trouver un prétexte à leur intervention militaire planifiée depuis longtemps, ils cherchent à attiser les conflits ethniques et sociaux internes et à provoquer une guerre civile. L’Union européenne ainsi que le gouvernement italien collaborent grandement à cette politique d’embargo et de menaces de guerre contre l’Iran et la Syrie.
Nous appelons tous les citoyens, églises, partis, syndicats, mouvements pacifistes à s’opposer énergiquement à cette politique de guerre.
Nous demandons au gouvernement français :
- de stopper sans conditions et immédiatement l’embargo contre l’Iran et la Syrie
- de déclarer qu’il ne participera en aucune sorte à une guerre contre ces Etats et qu’il n’autorisera pas l’utilisation de sites français pour une agression de la part des Etats-Unis et de l’OTAN
- de s’impliquer au niveau international pour mettre fin à la politique des chantages et des menaces de guerre contre l’Iran et la Syrie.
Les peuples iranien et syrien ont le droit de décider par eux-mêmes et souverainement de l’organisation politique et sociale de leur pays. Le maintien de la paix exige que soit respecté rigoureusement le principe de non-ingérence dans les affaires internes des autres Etats.
Domenico Losurdo
Gianni Vattimo
Manlio Dinucci
la version allemande de ce texte a été signée par les élus :
Eva-Bulling-Schroeter
Sevim Dagdelen Dr. Diether Dehm
Heike Hänsel
Ulla Jelpke Voici la liste des 100 premiers signataires:
Jean Bricmont, Yves Vargas, Jean-Pierre Page, Ivan Lavallée, Hubert Hervé, Antoine Lubrina, Anne-Marie Luginbuhl, Ekin Tek, Goyer Tek, Maxime Girard, Joelle Girard, Michel Melinand, Jean-Claude Lanvin, Hubert Hervé, Marie-Françoise Cordemans, Simon de Beer, Luce Doriaux, Claire Avril, Gaston Pellet, Thierry Delforge, Marie-Louise Seck, Bahar Kimyongür, Eva Resis, Sylvain Deschamps, Lucien Pons, Mylène Krins, Vincent Robeyns, François Forget, Patrick Brousse de Laborde, Domenico Tegas, Pierre Lallemand, Bernard Arnaud (Genevilliers), Michel Toth, Patrice Albert, Jean-Marc Rouyere, Ahmed Tribak, Isabelle Amathieux, René Bernardin, Alain Nierveze, J.-P. Lamblin, Jean-Louis Bertrand, Bernadette Nicolle, Hervé Fuyet, Viviane Tits, Muriel Larosa, Christian Bousquet, Gilles Questiaux, Jacques Lacaze, Anne Antomarchi, Bernhard Pelzer, Pierre Bruneaux, Jean-Jacques Potaux, Colette Pischedda, Patrick Ferreira, Brigitte Lefebvre, Haitem Ted, Youssef Girard, Sassi Ben Moussa, Jean-François Autier, Fatiha Benou-Halima, Christian Darceaux, Hassen Bouabdellah, Sophie Barcelo, Sylvie Guduk, Olivier Guyot, Laetitia Petitdemange, Cédric Evrard, Daniel Maisonnave, Myriam Launay, André Froppa, Michèle Chmielina, Daniel Antonini, Paul Monmaur, Eliane Monmaur, Maurice Latapie, Roger Grevoul, Florence Mattozzi, Marcelle Outrequin, Régis Martegoutes, El atlassi Najat, William Dupré, Massimiliano Cangelosi, Abidine Anwar (Dr.), Elvire Debutte, Jacques Hiairrassary, Jean-Marc Chauvineau, Pascale Cherrier, C. Bouteau, Désiré Marle, Geneviève Nigon, Roland Diagne, Claudine Leccia, Marcel Leccia, Djimadoum Ley-Ngardigal (Dr.), Zéphora Nachite, Réjane Péchereau, Marie-Pierre Ducharne, Roger Romain, Patricia Cavallera, Walter Semeus, Romain Mariolu, Annick Vigouroux, Sylvie Zarkan, Claude Roussie, Mireille Giusti, Jean Giusti, Rafaël Elie Huerta, Houda Benallal, Pierre Plougonven, Yves Jardin, Eliane Galaud...
PARAR OS PREPARATIVOS DE GUERRA! ACABAR COM O EMBARGO!
SOLIDARIEDADE COM OS POVOS IRANIANO E SÍRIO!
Trad. João Carlos Graça,
Dezenas de milhar de mortos, uma população traumatizada, infra-estruturas largamente destruídas e um Estado desintegrado: eis o resultado da guerra levada a cabo pelos EUA e pela NATO para poderem saquear a riqueza da Líbia e recolonizar este país. Agora prepararam descaradamente a guerra contra o Irão e a Síria, dois países estrategicamente importantes, ricos em matérias-primas e que visam políticas independentes, sem se submeterem ao seu diktat. Um ataque da NATO à Síria ou ao Irão poderia provocar um confronto directo ― de consequências inimagináveis ― com a Rússia e com a China. Através de contínuas ameaças de guerra e da deslocação de forças militares para as fronteiras do Irão e da Síria, sem falar das acções terroristas e de sabotagem levadas a cabo por “unidades especiais” infiltradas, os EUA e outros membros da NATO impõem um estado de excepção aos dois países com o objectivo de os esgotar. Os EUA e a UE procuram de modo cínico e desumano paralisar cirurgicamente através do embargo o comércio externo e as transacções financeiras destes países. De forma deliberada, tentam precipitar a economia do Irão e a da Síria numa grave crise, fazer aumentar o número dos seus desempregados e piorar drasticamente a situação de aprovisionamento das suas populações. Com o fim de obterem um pretexto para a intervenção militar, há muito tempo planeada, tentam agudizar os conflitos étnicos e sociais internos e provocar guerras civis. Com esta política de embargo e de ameaças de guerra contra o Irão e contra a Síria colaboram em medida notória a União Europeia e o governo português.
Apelamos a todos os cidadãos ― às igrejas, aos partidos, aos sindicatos, ao movimento pacifista ― a que se oponham energicamente a esta política de guerra.
Pedimos ao governo português:
- que revogue sem condições e imediatamente as medidas de embargo contra o Irão e a Síria;
- que declare não participar de nenhuma forma numa guerra contra estes Estados e não consentir o uso do território português numa agressão levada a cabo pelos EUA ou pela NATO;
- que se empenhe a nível internacional em pôr termo à política da chantagem e das ameaças de guerra contra o Irão e a Síria.
Os povos iraniano e sírio têm o direito de decidir sozinhos e de modo soberano a organização do respectivos ordenamentos políticos e sociais. A manutenção da paz reclama que seja rigorosamente respeitado o princípio da não ingerência nos assuntos internos dos outros Estados.
¡Detener los preparativos de guerra! ¡Suspender el embargo!
¡Solidaridad con los pueblos iraní y sirio!
Decenas de miles de muertos, una población traumatizada, amplia destrucción de infraestructuras y un Estado en ruinas: este es el balance de la guerra desencadenada por EE. UU. y la OTAN contra Libia para saquear las riquezas del país y volver a colonizarlo. Ahora preparan abiertamente otra guerra contra Irán y Siria -el primero rico en materias primas y el segundo de crucial importancia estratégica- porque tienen su propia política y se niegan a someterse a los dictados de esas dos potencias. Un ataque de la OTAN contra Siria o Irán podría llevar a una confrontación directa, de consecuencias incalculables, con Rusia y China.
Llamamiento ante los preparativos de guerra contra Irán y Siria
Trad. Juan Vivanco
Cada vez son más concretas y amenazadoras las probabilidades de que la máquina de muerte que se ensañó con Yugoslavia, Afganistán e Iraq y acaba de devastar Libia se abata contra otros países soberanos. Países reacios a alinearse con los persistentes proyectos de Nuevo Orden Mundial, pero cuya sumisión es decisiva para relanzar el dominio geopolítico de EE. UU. y la OTAN en Asia y en todo el mundo. La profunda crisis económica, pero también de consenso social, por la que está atravesando Occidente, así como la necesidad de impedir a toda costa un reajuste de los equilibrios planetarios a favor de nuevas fuerzas emergentes, hace que este peligro sea aún más inminente.
La guerra psicológica, mediática e ideológica ya ha empezado y blande sus armas de desinformación y criminalización del adversario, pero también ha llevado al campo de operaciones las primeras fuerzas especiales. Este llamamiento, que invitamos a suscribir, se empezó a difundir a primeros de enero en Alemania, país donde ha cosechado la adhesión de 5 parlamentarios nacionales. El texto se ha publicado en varios idiomas. En el blog Freundschaft mit Valjevo e.V. pueden consultarse la versión original y las traducciones.
Domenico Losurdo
¡Detener los preparativos de guerra! ¡Suspender el embargo!
¡Solidaridad con los pueblos iraní y sirio!
Decenas de miles de muertos, una población traumatizada, amplia destrucción de infraestructuras y un Estado en ruinas: este es el balance de la guerra desencadenada por EE. UU. y la OTAN contra Libia para saquear las riquezas del país y volver a colonizarlo. Ahora preparan abiertamente otra guerra contra Irán y Siria -el primero rico en materias primas y el segundo de crucial importancia estratégica- porque tienen su propia política y se niegan a someterse a los dictados de esas dos potencias. Un ataque de la OTAN contra Siria o Irán podría llevar a una confrontación directa, de consecuencias incalculables, con Rusia y China.
Con continuas amenazas de guerra, la concentración de tropas en las fronteras de Irán y Siria, y atentados terroristas y sabotajes cometidos por «unidades especiales» infiltradas en el país, EE. UU., sus aliados de la OTAN e Israel imponen un estado de excepción en estos países para ponerlos de rodillas. Con sumo cinismo y desprecio de los derechos humanos, EE. UU. y la UE tratan de paralizar su comercio exterior y sus transacciones financieras. Así se pretende sumir la economía iraní y siria en una grave crisis, que aumentará el desempleo y causará un fuerte deterioro en el abastecimiento de la población. Buscando un pretexto para una intervención militar decidida hace tiempo, se intentan agudizar los conflictos étnicos y provocar estallidos sociales que desemboquen en una guerra civil. Los gobiernos europeos, como el español, respaldan activamente esta política de embargo y amenaza de guerra.
Llamamos a todos los ciudadanos, Iglesias, partidos, sindicatos y movimiento pacifista a que se opongan enérgicamente a esta guerra.
Pedimos al gobierno español:
la suspensión inmediata y sin condiciones de las medidas de embargo contra Irán y Siria;
una declaración inequívoca de que no participará#n en una guerra contra estos dos países ni autorizarán a EE. UU. y la OTAN a usar las instalaciones militares #españolas# para la agresión;
un compromiso a escala internacional para que se ponga fin a la política de chantaje y amenazas de guerra contra Siria e Irán.
Los pueblos iraní y sirio tienen derecho a decidir soberanamente su organización política y social. El mantenimiento de la paz exige que se respete escrupulosamente el principio de no injerencia en los asuntos internos de otros Estados.
5 commenti:
El verdadero gran problema es si la rusia Interviene ,Se descencadena la tercera Guerra mundial ,Italia que una colonia politica de U.S.A
Y miembro de la nato y con cabezas Nucleares Americanas sera Un Blanco estrategico Y otros paises de la europa Polonia,Rumania .
Cioé, mi scusi signor Losurdo, ma non capisco: per quale motivo dovrebbero fermarsi perché lo dice un bel po' di gente? Ma cosa pensa, che gli intellettuali non si siano fatti sentire? Questa è gente violenta, non è coi proclami pacifisti che si risolve la faccenda...
Certo, lodo l'iniziativa e aderisco anch'io, perché gli intellettuali devono parlare: solo che dovrebbero parlare al popolo per farlo rivoltare, non ai potenti per chiedere uno sconto alle porcherie che fanno.
E' doveroso fermare qualsiasi azione che l'uomo intrapprende per sopprafare l'altro uomo, e' doveroso che l'uomo riconosca nei suoi simili se stesso, e non provi mai a distorcere la figura di chi gli sta di fronte in modo da vederlo peggiore di quanto non sia esso stesso quando solo lo pensa.
è una vera follia la guerra! Una calamità per bimbi, vecchi, poveri, persone deboli ed indifesi. Appannaggio dei "ricchi" che ne fanno un "affare", ingrassando di più. Tanti anni di storia dell'umanità non hanno insegnato proprio nulla all' Homo sapiens, che continua ad uccidere, torturare. Quanto assisteremo ad una nuova alba di vita?
A CHI E CHE COSA SERVE LA GUERRA? SE NON PER MASSACRARE POPOLI E SEMINARE DISTRUZIONI.
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