
Recensione di Davide Ragnolini
All’interno della vasta produzione bibliografica di Domenico Losurdo, Un mondo senza guerre costituisce probabilmente il lavoro più ‘internazionalistico’ nel percorso di ricerca del filosofo e storico del marxismo, stimolato dal presagio di “nuove tempeste belliche” (p. 17) all’orizzonte. Un’accresciuta percezione della pericolosità dell’arena internazionale, occasionata dall’odierno smottamento delle zolle geopolitiche mondiali, non inibisce ma invita anzi ad una nuova, documentata riflessione filosofica sui problemi della guerra e della pace.
Muovendo dalla convenzionale periodizzazione dell’età contemporanea, l’autore ne propone un ripensamento attraverso un percorso storico-filosofico di ricostruzione dei ‘diritti e rovesci’ del grande ideale della pace perpetua, e delle fasi che ne hanno scandito le sue formulazioni filosofiche e le sue disattese storiche. È proprio il bilancio storico di tale ideale a consentire al cultore più irenista una maggiore cautela nella valutazione della sua ‘storia degli effetti’...
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