Riprendo da International Solidarity Movement - Italia [DL].
Perché non
siamo Charlie a partire da una sentenza di morte arrivata a Gideon
Levy
Domenica mentre
Parigi si accingeva a tenere la grande manifestazione a difesa dei
valori
dell'occidente,
l’AURDIP (Association des Universitaires pour le Respect du Droit International
en Palestine) ha emesso questo comunicato: «L’AURDIP s’associe à l’AFPS pour
dénoncer la provocation obscène que constitue la participation de Benjamin
Netanyahou à la “marche républicaine” organisée à Paris après les attentats
meurtriers contre le journal Charlie Hebdo et une épicerie
casher».
Sempre domenica
appariva su Haaretz un articolo di Gideon Levy, Meanwhile, Gideon Levy receives a
death threat,
che così inizia:
«Una lettera
minacciosa inviata a Haaretz mostra che non sono solo gli estremisti islamici
che cercano di impedire la libertà di stampa con la violenza.
“La corte
europea per i crimini antisemiti. La squadra esecutiva della
Corte.
“Re:
Procedimenti contro i partecipanti ad attività
anti-israeliane.
“La Corte è
stata richiesta di esaminare le attività contro Israele del giornalista Gideon
Levy.
“Il testimone
numero 1 ha mostrato l'articolo ‘Lowest deeds from loftiest heights’ (Haaretz,
July 15, 2014)…Il
chairman della corte: La corte è stata convinta che si tratta di propaganda
filo-nazista. Una volta che questo è stato provato, la corte non ha nessuna
discrezionalità sul verdetto, quindi il sopracitato imputato è condannato a
morte. Data la dimensione del danno causato, la sua eliminazione deve avvenire
rapidamente. Morte per accidente: veleno, vespe, serpenti, virus,
etc.
“P.S: La corte
Pulsa Denura non ha nessuna connessione con i sistemi di sicurezza
israeliani… Questa
corte è alla caccia dei nemici di Israele ovunque siano e i verdetti saranno
eseguiti dalle squadre di esecuzione della corte”.
Questa lettera,
scritta in inglese, è arrivata la scorsa settimana a Haaretz, in una busta
spedita da Tel Aviv. Questa lettera non è stata scritta da un musulmano. Al
fondo era scritto: “Orange pips significano morte.” Pips sono stati attaccati
nel retro della lettera.
Il titolo di una
storia di Sherlock Holmes è “The Five Orange Pips,” e tratta di una lettera di
minaccia di morte. Questa non è la prima minaccia contro un giornalista, né
l'ultima».
L'articolo
‘Lowest deeds from loftiest heights’ inizia così: «Gli eroici piloti di Israele premono
bottoni e joysticks, combattendo il popolo più debole e indifeso. Sono tra i
soldati più addestrati e brillanti…Per anni sono addestrati per il loro
lavoro, in elettronica e in avionica, strategia e tattiche, e naturalmente a
volare. Sono la gioventù più raffinata di Israele, destinata alla
grandezza…Sono
quelli che diventati piloti, i mgliori piloti, ora stanno commettendo gli atti
peggiori, i più crudeli, i più spregevoli».
Gideon Levy
durante l'operazione Protective Edge è stato insultato e minacciato a più
riprese, è stato costretto, nell'unica democrazia in Medio Oriente, a girare con
una scorta, il 22 dicembre è stato tenuto per ore in arresto in Cisgiordania
dall'IDF, insieme al suo fotografo. Ora siamo a una delirante sentenza di
morte.
La
manifestazione di Parigi è stata un'altra iniziativa di distrazione di
massa per
giustificare e proseguire le guerre in corso e per introdurre ulteriori misure
repressive. Si respira un clima di revanscimo fascista e
neocoloniale.
La cosa
importante, come ha scritto Olivia Zemor (CAPJPO-EuroPalestine), è quella di
rimanere attivi, di unire le forze contro tutti i massacri, contro tutte le
ingiustizie, contro tutte le forme di razzismo e contro tutti gli sforzi di
limitare il nostro sostegno agli oppressi, dopo che le grandi potenze hanno
cantato lo stesso inno alla libertà di espresione.
Non
rinunceremo, non ci ritireremo nei nostri gusci, non ci faremo intimidire o
paralizzare dalla nausea.
In solidarietà
con Gideon Levy.
ISM-Italia,
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